Ariete – Bàr
In dialetto significa sia montone, sia persona molto testarda.
I Bar non si scompongono per nulla, eccetto quando i treni di Trenord sono in ritardo (cioè sempre). Nonostante la loro irritabilità proverbiale, sarebbero in grado di fare concorrenza a Mr. Tirelli nella direzione degli Iperal di tutta la Lombardia; anzi, loro ne riuscirebbero ad aprire un punto vendita anche su Marte. Consiglio per la Stagione degli Amori: occhio alle corna!
Toro – Turèl
In dialetto significa sia piccolo toro, sia uomo fisicamente prestante.
Un Turel difficilmente piange, eccetto quando le previsioni di 3bMeteo sbagliano e non si è portato dietro l’ombrello. E’ molto sincero, anche con i Milanesi che gli chiedono la strada per la Valle dei Ratti. Se non sai dove trovarlo prova o in vigna o direttamente in cantina. In Amore visualizza, ma non risponde.
Gemelli – Giumèi
In dialetto significa gemelli. Il verbo “giumelà” significa “dare i numeri”.
Al costo di metterti sotto con una Panda 4×4, i Giumei ottengono quello che vogliono e che pensano di meritare (ossia tutto). Li puoi trovare a cantare una canzone dei Romantici Vagabondi al Morborock e, ciò nonostante, con una folla acclamante sotto il palco. Dove porterebbero un* groupie? All’Hotel della Posta. Anche se l’abbandonerebbero prima dell’alba, probabilmente lasciando il conto da pagare.
Cancro – Saiott
In dialetto significa sia cavalletta sia persona snella e agile.
I Saiott sono dolci almeno quanto la cupèta (= dolce a base di miele e frutta secca), a parte se ti viene in mente di criticare la loro mamma. Amano organizzare grigliate con gli amici, ma se vuoi essere loro amic* devi prepararti alle scenate. Il consiglio? Annuisci e, intanto, chiama anche un esorcista.
Leone – Bàu
In dialetto significa animale cattivo o, addirittura, è il gramo.
Il Bau avrà sempre bisogno che tu gli ricordi che è il migliore di tutti, almeno in Valtellina. Il suo sogno proibito è passare la vita alle Terme di Bormio senza fare niente. Se si accorge che lo stai prendendo in giro, soprattutto se lo stai adulando per ottenere qualcosa, diventa come l’Homo Selvadego: “a chi lo ofende gli fa paura”.
Vergine – Mariàna
In dialetto è il nome della Donna del gioco delle Carte.
Per capire un* Mariana servirebbe un manuale d’istruzioni. Nonostante siano maniaci della perfezione, i Mariana salverebbero anche tutti gli Zebù dal diventare Bresaole. Pretendono un* partner che sia come la famosa Acqua: altissima, purissima e Levissima.
Bilancia – Stadèra
In dialetto è una bilancia rudimentale.
La Stadera non si sente mai in equilibrio. Probabilmente, ti chiederà di andare a fare un giro al Ponte nel Cielo e si metterà a frignare a metà percorso perché ha le vertigini, intanto che si fa un selfie. E, in tutto ciò, farebbe amicizia con gli altri turisti. Attenzione, però, che in Amore è come il giuèt ( = una specie di basilisco dei monti sopra Berbenno): è un serpente travestito da bambino paffuto.
Scorpione – Cagnùn
In dialetto è il verme che abita ciò che diventa marcio.
Mai contraddire un Cagnun. Per esempio, mai dirgli che nei Pizzoccheri ci metti il Bitto, perché ci vuole il Casera (su, dai, lo sa anche lo zio Pino!). La sua mente è come la Statale Trentotto al sabato pomeriggio. In Amore è imperituro come il giuanin dentro una mela (giuanin = bruco della frutta) o come Gollum nelle Terre di Mezzo. “Il mio tessoro” cit.
Sagittario – Tirasass’
In dialetto è la fionda o, in alcuni paesi, anche la cerbottana.
I Tirasass si divertono finché non finiscono i sassi da tirare. Tendenzialmente, riescono sempre a rimanere calmi, a parte quando devono aspettare che il sole arrivi a Selvetta. Molto probabilmente, tutti gli alieni della Valmalenco sono nati sotto questo segno, o viceversa. Sono prepotentemente affascinati dalla Mata Selvadega o dall’Homo Salvadego che, quasi sempre, spezzano loro il cuore.
Capricorno – Bèsula
In dialetto significa “capra belante” e lo si dice, con poco affetto, a una persona petulante.
Una Besula continua sempre a lavorare, anche quando è stanca, perché non è capace di delegare. Il suo animale guida è la pecora ciuta, adatta alla vita di montagna e che si sta estinguendo perché non vuole accoppiarsi con le pecore comuni. In Amore, infatti, sono come la Taneda. La bevi per digerire, ma poi esageri e ti ubriachi.
Acquario – Sadèla
In dialetto è un secchio per l’acqua.
Una Sadela non esprime mai le sue emozioni. Potrebbe essere paragonata a uno sciatt: morbido dentro, croccante fuori e ustionante se non ci soffi sopra. In Amore è uguale alle curve verso lo Stelvio: se le sai prendere bene, è una bella gita; in caso contrario, meglio tenere un antiemetico in tasca.
Pesci – Missultitt
In dialetto è una ricetta a base di agone (pesce di lago) essiccato.
I Missultitt sono come quando nevica a Pasqua e l’Alta Stagione può continuare a oltranza. Se riescono a non annegare nelle loro lacrime, li trovi sul cucuzzolo del Pizzo Scalino. Vivono l’Amore come se fosse un telefilm e si innamorano sempre di tipi loschi come don Antonio Malacrida, ma se spezzate loro il cuore faranno come Cesare Ligari, sbatteranno le porte del vostro Palazzo definendovi dei morti di fame!
Nessuno si offenda, è un Oroscopo scritto da una Guida Turistica fan di Antonio Capitani 🙂
*Patrizia
Scritto da: blog_user
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