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Caro Amico Ti Scrivo

today26 Maggio 2022 29 2 5

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Anche i muti potranno parlare
Mentre i sordi già lo fanno
E si farà l’amore, ognuno come gli va
Anche i preti potranno sposarsi
Ma soltanto a una certa età
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà
Saranno forse i troppo furbi
E i cretini di ogni età
(Lucio Dalla da “Caro Amico Ti Scrivo”)
Ciao,
Ti sembrerà strano, ma mi sto rivolgendo a te. Sì, a te e non a chi è seduto vicino a te. Tranquillo, non hai fatto nulla di male.  Ti va di leggere quello che ho da dirti?
Mi verrebbe spontaneo chiederti: Come stai? Sei felice? Come vedi il Mondo?  Però, mi hanno spiegato che non ti è facile rispondere, anche se lo sai e anche se non sei né sordo né muto. E, soprattutto, non sei affatto uno scimunito. Da Guida Turistica, ti paragonerei a un Vincent Van Gogh che naviga dentro a un suo dipinto.
Il Mondo, di canto suo, ti guarda come se tu fossi una canzone poco orecchiabile. Tu ti sentirai sicuramente rigettato e incompreso. Il Mondo a cui tu appartieni, ostinato a trasformarti in un animale socialmente accettabile, spesso ti innervosisce.
La gente ti scruta attraverso i suoi occhiali polarizzati. In molti pensano che tu sia malato e che tu debba guarire. Ma la verità è che tu mica puoi scappare da te stesso. I Normali descrivono La Cosa come un problema; ma se tu descrivi La Cosa ai Normali stai parlando di te.
So che non ti va di passare per maleducato, ma sarebbe bene che due o tre cose, noi che ci sentiamo socialmente adattati e ben calati nelle nostre vite instagrammabili ci fermassimo ad ascoltarle. Da te.
Prima di tutto si dovrebbe piantarla di utilizzare il paragone con Rain Man, che è un film che andava forte nel 1998, quando si ascoltavano volentieri anche le Spice Girls, per dire...
In questo folle Mondo in cui tutto gira velocissimamente, i Normali hanno il privilegio di avere un cervello che funziona con il pilota automatico; questo non succede al tuo di cervello, che assomiglia a quei vecchi orologi che vanno caricati a mano. Eppure, non è che la tua testa viaggi in ritardo come i treni di Trenord, anzi, è costretta a fare gli straordinari ogni giorno per fare andare avanti la baracca. Mentre i tuoi tempi per ricostruire le informazioni che arrivano dall’esterno sono più lenti, l’esterno continua a inviarti vocali di cinque minuti pretendendo che tu li ascolti e li capisci in cinque secondi – e, se visualizzi senza rispondere, sei  a priori uno str***. Ci sta che una delle tue frasi preferite sia “non lo so”.
Come se non bastasse, tutto ciò che ti circonda deve essere approvato dal Grande Capo dei tuoi ragionamenti: la Vista. Quindi, quello che non vedi o che non hai già visto è come se per te non esistesse. Mi sono immaginata la tua vita, di quanto possa essere difficile per te fare quelle cose quotidiane che a me è concesso di fare in automatismo. Lavarmi senza pensare alle gocce d’acqua, mangiare qualcosa di diverso, pranzare a un orario diverso perché il mio Capo vuole che io gli legga l’oroscopo, scegliere dei vestiti adatti in base al clima di maggiovembre, ricordarmi dove ho messo il telefono, rispondere (spesso male) alla mia persona preferita, capire che ho sonno e quindi sarebbe meglio dormire… Insomma, quelle cose che chiamiamo le storie di tutti i giorni. Mi sono chiesta come tu riesca a non andare in tilt, a non esplodere, a non accasciarti a terra senza sensi. Mi sono chiesta semplicemente se tutto questo non ti faccia paura.
Viviamo in un Mondo che ci vuol vedere tutti belli, intelligenti e simpatici. Beh, per la bellezza sappiamo che il filtro bianco&nero aiuterebbe chiunque. Sei intelligente e non ti preoccupare, puoi gestire le tue faccende a modo tuo. Sei simpatico, anche se non ci fanno ridere le stesse battute. Sei un pezzo unico del tuo puzzle, come ci ricorda il nastrino blu di sensibilizzazione su questo argomento. 
E sai anche provare delle emozioni. Si sa che il tuo occhio di falco ha un modo tutto suo di elaborare le informazioni, figuriamoci il groviglio delle cose del cuore. Già non ci capisci molto delle tue, poi ci si mettono anche gli altri… Si dice spesso che per avere rispetto si deve dare rispetto. Quindi, per me sarebbe di poco rispetto importi di fare a memoria dei gesti “sociali”. Si può amare a forza? No. Esiste una ricetta per amare? No. L’unico gesto d’amore che conosco è imparare la lingua del cuore di ciascun individuo.
A me piacciono le persone che non rompono tutte le cose rotonde che esistono fuori e dentro di noi. Mi piacciono quelle persone che non cercano di far fare le fusa ai pesci rossi. E a te?
A chi ti dice “sei un autistico”, puoi dire “no, purtroppo non lavoro all’STPS” [questa battuta non fa ridere nessuno].  E’ vero La Cosa esiste e non ci si può far niente se non conviverci, ma tu sei un essere umano e nella tua complessità vai rispettato e capito. Come ti chiami? Dillo ad alta voce, ecco quello che sei.
La Crew di Channel Morbegno APS

 

*Vuoi saperne di più? Cerca Progetto Autismo nel menù a tendina qui sopra.

[+] In lettura: “L’Autismo spiegato ai Non Autistici” di B. Harrison e L. St-Charles (Lo trovi in Biblioteca Civica “E.Vanoni” a Morbegno)

 

°° Il Sondaggio del Giovedì °°
Se tu dovessi scrivere una lettera con carta e penna a chi la scriveresti? Rispondi alle nostre Storie @cm09aps
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*Patrizia

Scritto da: blog_user

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