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Alberto, il Direttore della Biblioteca Civica “Ezio Vanoni” di Morbegno

today30 Marzo 2022 47 2 5

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La Biblioteca di Morbegno è il luogo di passaggio di tutti gli studenti, almeno della Bassa Valle. Chi di noi non c’è mai stato anche solo a fare finta di studiare o a copiare (davvero) i compiti, ignaro che dalla torre il Direttore ci stava scrutando?
Alberto è stato uno dei primi personaggi del Mondo della Cool-Tura a credere nelle mie favelle e che, nel corso di questi ultimi dieci anni, mi ha sempre riconosciuta e, soprattutto, mai disconosciuta. Uno dei suoi tratti distinguibili e che io adoro è la capacità di avere sempre in tasca la citazione giusta per ogni occasione. Un esempio? Dopo la terza inoculazione della dose di vaccino, mi sono presentata in Biblioteca un po’ floscia e lui, prontamente, mi ha regalato le parole di Ugo Foscolo “non so chi fui / perì di noi gran parte”…

Nome: Alberto
Cognome: Benini
Soprannome: Non ha un soprannome, ma non va confuso – per assonanza – con Roberto Benigni
Professione: Sa fare il Bibliotecario. Ha anche: insegnato “poco e male” una materia dal nome astruso (in sostanza, un mix di italiano ed educazione civica) a degli studenti che sarebbero diventati muratori; portato borse e quant’altro per uno Studio Legale; lavorato in teatro (non come attore, bensì ha scaricato vari camion di traslochi e ha aiutato, nel senso più infimo del termine, il macchinista)
Superpotere: Vorrebbe riuscire a leggere nella mente delle persone, anche se non sa se ne avrebbe il coraggio
Passatempo preferito: ascoltare musica, andare in montagna, stare con gli amici e, ovviamente, leggere (anche se una domanda che lo potrebbe mettere in difficoltà è “quanti libri hai letto quest’anno?”)
Come si descriverebbe a un alieno: “Sono una persona che forse potrebbe apparire stravagante. In realtà, sono molto comune, però so che il mio mestiere riverbera stranezza. Io ne faccio uno che mi piace e sono fortunato, ma credo che il lavoro dia una forma specifica alle persone”
Made In: se potesse scegliere un posto in cui essere nato sarebbero le Isole Shetland – “un posto remoto e disabitato, dove la natura ha un peso in quello che fai e come ti vedi nel mondo”

Cinque domande per Alberto

Cosa vuol dire essere il Direttore della Biblioteca di Morbegno? Sarebbe bello saperlo! Cinque anni fa sarebbe stato facile spiegarlo. L’evoluzione della tecnologia, i nuovi modi di comunicare e, ovviamente, anche la Pandemia hanno reso necessario reinventarsi. Partiamo dalla definizione del luogo: una Biblioteca dovrebbe essere il luogo dei legami e un legame è qualcosa di diverso rispetto a un semplice incontro. Una volta, il fine di una biblioteca era quello di favorire l’accesso all’informazione. Oggi non è più solo mettere in relazione un libro o, più in generale, un documento con un utente, ma è uno spingersi più in là, un mettere in relazione anche le persone. In questo, a mio avviso, il Direttore dovrebbe porsi sottotono, ossia il suo io dovrebbe scomparire dentro quello che fa.
Qual è la più bella Biblioteca che tu abbia mai visitato? Se intendiamo il “bella” nel senso “la guardo e dico bella anche se non penso al patrimonio che contiene”, direi: quella che ancora non è stata costruita, quella di Morbegno perché è davvero bella e perché è la mia, l'”Angelica” di Roma (che ho visto) e la Biblioteca abbaziale di San Gallo (che vorrei visitare).
Se tu dovessi giocare a un gioco da tavolo con il tuo team di lavoro quale sceglieresti? Shangai, perché ha molto a che vedere con quello che facciamo in biblioteca. Serve delicatezza e fermezza senza forza per maneggiare un pezzo senza muovere gli altri. Inoltre, i bastoncini – dei quali i colori contano fino a un certo punto – sono disposti con casualità, sebbene ognuno sia in relazione con l’intero contesto.
Qual è il libro più brutto che tu abbia mai letto? Non dirò i titoli per non incuriosire e fare pubblicità. Non mi piacciono i “combinati disposti”, ossia i libri che dicono cose scontate tirando fuori gli affetti personali, oppure trovare molto io in qualcosa che non è un’autobiografia. Non mi piace nemmeno incontrare dei personaggi alla quale è stata prestata una psicologia troppo complicata per l’epoca, ad esempio delle personalità medievali con dei pensieri moderni.
Saluteresti i nostri lettori con una citazione? “Il carattere dell’uomo è il suo destino” – Eraclito. Quello che ci succede risulta da come ci poniamo davanti alle cose. Io penso che ognuno porti una marca. Anche se è vero che la vita ci forgia, ognuno, nel bene o nel male, nasce e muore con il proprio carattere.

Come rapire facilmente Alberto

Canzone preferita: “Canzone dei Dodici Mesi” di Francesco Guccini * Ascoltala sulla nostra playlist di Spotify CMBlogOnAir *
Luogo preferito in Valtellina: Ponte di Ganda a Morbegno (sponda verso le Alpi Retiche)
Lavaggio: a mano, molto delicatamente (vedi le istruzioni per il cashmere)

* Patrizia

Scritto da: blog_user

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