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Le Cimici 2×01

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Settimana dal 3 al 9 febbraio 2022

Ebbene, sì: la Valtellina non è un paese per anziani. Può esserlo per i cinghiali, per i lupi e per gli orsi, ma i nonni dovrebbero trasferirsi giustamente in Portogallo per tempo. Le nostre case di riposo rischiano la chiusura per via del personale vacante, specie medici e infermieri, ingolositi dalla Svizzera e dal posto pubblico. Io una soluzione a costo zero ce l’avrei: si potrebbero criocongelare avi e badanti direttamente sul balcone di casa, sfruttando le temperature estreme invernali dei paesi sotto-orobici (tipo Selvetta, che io nomino con gioia senza essere di parte). Tuttavia, per le varie piccole realtà che si prendono cura di chi ha più bisogno, mettendo a disposizione il proprio tempo a titolo gratuito (e non solo per gli anziani), è giunta una buona notizia: Regione Lombardia ha stanziato 78mila euro per le Associazioni di Volontariato della nostra Provincia, molte delle quali impegnate anche ad arginare i danni collaterali di due anni di Covid19 a livello sociale – come le situazioni di povertà.

A tal proposito, nel nostro piccolo, in questi giorni possiamo fare qualcosa di buono: dall’8 al 14 febbraio è attiva anche nella nostra Provincia la Campagna di Raccolta del Farmaco, che permette di lasciare in farmacia una medicina “in sospeso” per chi deve scegliere tra il mangiare e curarsi (questo è lo slogan ufficiale).

I giovani, invece, non scherzano e sono scesi in piazza per protestare contro la scelta del ministro Bianchi di ritornare alla normalità (o al passato, direbbero i battaglieri), reintroducendo le due prove scritte alla Maturità. Noi diversamente adolescenti potremmo dire “eh, dai… l’abbiamo fatta anche noi così, che sarà mai!”. Certo, però, per noi la didattica a distanza non è mai esistita, anzi, abbiamo bellamente fatto spesso carte false per non far sapere ai nostri genitori che non eravamo andati a scuola… La nuova generazione di studenti considera gli scritti un patibolo (sic!) il quale non mette in evidenza le loro competenze, come lo farebbe una tesina (sempre uno scritto tramite il quale collegare tutte le discipline e gli argomenti, ma decisamente molto più personale ed easy). Pare, però, che – come diceva l’Ale Manzoni  –  questa Maturità s’ha da fare!

Tanti altri esseri umani, invece, hanno deciso di non arrivare all’età pensionabile. Durante solo questa settimana gli infortuni sulla neve sono stati statisticamente dieci al giorno, molti dei quali hanno richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso (“Volerei da te da Gerola a Sondalo, passando per Sondrio” semicit. Giusy Ferreri). Turisti stranieri inclusi, che grazie al nuovo dippiciemme firmato Mario Draghi (che una volta firmava le banconote, com’è strana la vita!), possono scorrazzare liberamente per le nostre amene località, muniti dell’ormai famoso certificato verde. A parte gli scherzi, non vorremmo mai più sentire notizie come quella della tragedia a Livigno, dove un giovane snowborder bresciano, qui in gita del weekend, ha perso la vita sotto una slavina. Valerio Rebai, responsabile del Soccorso Alpino in Valtellina e Valchiavenna, ha laconicamente ricordato che “la prudenza è indispensabile”.

Proprio durante questa settimana, l’Auditorium di Morbegno ha ospitato Paolo Cognetti, l’autore di “Le Otto Montagne”, il romanzo premio Strega 2017 che narra di un’amicizia che cresce ai piedi del Monte Rosa e dal quale è stata tratta una trasposizione cinematografica, nel quale cast recita anche un giovane attore di Talamona. Questo libro, per riallacciarci al discorso di prima, spiega che la montagna non è solo paesaggio ma anche un modo di vivere la vita un passo avanti all’altro, in silenzio, con tempo e misura. “Qualunque sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa”.

Comunque, ringraziamo Mamma Valtella per aver partorito degli atleti capaci di restare magistralmente in equilibrio sia sugli sci, sia sui pattini. A Chiesa in Valmalenco si è disputata la prima prova utile per la Coppa del Mondo di Sci, l’Individual Race Valtellina Orobie e, fino a Pechino, abbiamo mandato ben nove dei nostri per i Giochi Olimpici Invernali, i quali saranno impegnati nelle discipline di sci alpino, sci di fondo – queste sono facilmente capibili – biathlon (quello che a un certo punto si fermano a sparare), short track (quello dell’Arianna Fontana – che non ci ha tradito e continua a darci soddisfazioni a ventiquattro carati) e skicross (quello che saltano come matti). La vera rivelazione dei Giochi di Bejing, comunque, è stato lo sport della teiera e dello spazzolone, il curling. Il podio d’oro italiano ha spronato, e non poco, la squadra giovanile di Bormio in vista del 2026.

Ma non fermiamoci allo Sport. Durante questa settimana, abbiamo anche sentito qualche notizia di cronaca degna di Netflix. Alla Tessuti Marzotto di Sondrio è divampato un incendio durante il turno notturno nel reparto di finissaggio: grazie alla prontezza degli operai, ci sono stati pochi danni e nessun ferito (saluto gli aitanti eroi delle stoffe, dato che mio papà ci ha lavorato fino a età pensionabile!). Sempre con il favore dell’oscurità, un trentenne della Bassa Valle in vena di scorribande, dopo una rocambolesca fuga dal posto di blocco, ha investito un Carabiniere a Samolaco, in Valchiavenna. Il Carabiniere è vivo, fortunatamente, ma con venti giorni di prognosi; il reo, invece, è stato denunciato a piede libero (io non sapevo cosa significasse: vuol dire che non è in stato di fermo, non è in carcere o ai domiciliari).

Infine, chiudiamo con una notizia scoppiettante: il caro gasolio, il quale sta costando centocinquanta euro in più sul pieno per un mezzo pesante. Per non piangere sui danni che si ripercuoteranno ovviamente nelle nostre saccocce, già snellite da due anni di pandemia (basti pensare che alcuni imprenditori, sia per il caro energia, sia per il caro materie prime, vorrebbero chiudere i battenti finché non si torni a uno scenario più roseo…), ricordiamo una chicca di qualche anno fa. Ve lo ricordate Luca che, estasiato al cospetto della magnificenza di un MAN (la nota casa produttrice di autocarri e autobus), ci faceva notare, con il suo accento aristocratico, “Il camion lì… quello grande… il MAN era bello!”?!

*Patrizia

Scritto da: blog_user

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